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1) Dizion. 5° Ed. .
ENTRATA.
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ENTRATA.
Definiz: Sost. femm. L'azione dell'entrare, L'entrare, Ingresso. –
Esempio: Bocc. Decam. 6, 222: Il geloso stette molte notti, per volere giugnere il prete all'entrata.
Esempio: Varch. Stor. 1, 398: Tentarono d'entrare in palazzo; ma quei giovani ch'erano alla porta, proibirono loro l'entrata.
Esempio: Ricc. S. Cat. Lett. 138: Felice è la entrata di quello che viene, ed è ricevuto per amico.
Esempio: Tass. Gerus. 6, 97: Or le s'appresenta Difficil, più ch'a lei non fu mostrata Dal frettoloso suo desir, l'entrata.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 608: Prescrisse più strette regole per l'entrata delle persone in città.
Definiz: § I. In senso particolare, parlandosi di principi o grandi personaggi, usasi a denotare Ingresso solenne. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 423: Questa per avvisarvi dell'entrata di questi Signori, che oggi a ore 21 entrorono in Firenze.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 375: Tutte le strade e le finestre erano piene di gente che aspettavano la sua entrata.
Esempio: Cas. Pros. 2, 62: L'entrata di Lor Magnif. in Roma, e lo andar Loro a Palazzo, e la orazion pubblica, e le visite private, e la compagnia, sono state tutte laudatissime.
Esempio: Car. Apol. 218: E perchè la vostra entrata in Roma sia con la debita solennità, ordinerò che siate ricevuto a la porta del Popolo ec. (qui per ischerzo).
Esempio: Mellin. Descr. Entr. 1: Essendomi sempre parso.... che l'apparato, fatto in Fiorenza per l'entrata e nozze della serenissima reina Giovanna d'Austria,... fusse non solamente ricchissimo e grande, ma ec.
Esempio: Dav. Camb. 431: E quand'occorre spese pubbliche per onorar un'entrata d'un principe, ec.
Esempio: Bellor. Vit. Pitt. 153: Fu.... dal Papa differita a questo giorno l'entrata solennissima che fece in Roma il Duca di Lucemburgo.
Esempio: Baldin. Art. Int. 74: Come apertamente dimostrano molte delle cose sue, ma particolarmente la bella carta dell'entrata in Roma l'anno 1633 dell'Ambasciador Pollacco.
Definiz: § II. E detto di cose materiali. –
Esempio: Adr. M. Plut. Opusc. mor. 5, 273: Quando d'altra parte si ritirò in dentro, lasciando vicendevolmente l'entrata all'aria, si fe' la inspirazione.
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 532: A questo fine si lasciano stare [i sassi] senza mettergli altri sassi sopra fin che il mare gli accommodi, perchè mettendogli prima d'accommodargli causarebbe che il fondamento desse continovamente, per molti forami, entrata al mare.
Definiz: § III. E detto di merci, vale L'esser portate in un luogo, Introduzione. –
Esempio: Capp. Econ. 356: Consumare le robe nostre, e vietare l'entrata delle straniere.
Definiz: § IV. E figuratam., riferito a governo, ufficio, e simili, vale Il cominciare ad esercitarlo, Il prenderne possesso. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 2, 11: La prima entrata [d'Alcibiade] nel governo dicono essere stata un donativo d'argento fatto al popolo.
Definiz: § V. E per Modo, Possibilità, Facoltà, e simili, d'entrare; Adito, Accesso: riferito anche a stati, provincie, e simili. –
Esempio: Vill. G. 890: Acciochè il Comune di Firenze avesse spedita l'entrata e la guardia della detta rocca.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 14 t.: Che la porticciuola che dà l'entrata nel cassero s'impiallacci e fortifichi, e simigliantemente si fortifichi l'uscio del palagio del cassero.
Esempio: Bocc. Decam. 8, 242: Dite che deliberato avete di torre le due figliuole al povero cavaliere.... Ora evvi così tosto della memoria caduto, le violenze fatte da Manfredi avervi l'entrata aperta in questo regno?
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 267: Dico adunque si debba fare le porte in quella parte della fortezza che manco può essere da bombarde offesa: e con questo abbia più libera e sicura uscita e entrata per quelli dentro che si può.
Esempio: Bentiv. G. Guerr. Fiandr. 1, 291: E quando ben le più principali [piazze] facessero resistenza, indubitatamente non la farebbono le più deboli, che nondimeno fortificate subito da' nemici, avrebbono aperta loro da più lati l'entrata dentro alle provincie del Re.
Esempio: Adim. L. Pros. sacr. 97: Un arco.... porge l'entrata al tempio per una porta.
Definiz: § VI. E figuratam., riferito a cose intellettuali o morali. –
Esempio: Adr. M. Plut. Vit. 1, 62: Sperò questa ingiustizia dover fargli entrata a buon temperamento d'amicizia e di comunicanza co' Sabini.
Esempio: E Adr. M. Plut. Vit. 5, 153: Gli amici suoi lo consigliarono a pigliar quest'impresa, con dire che non arìa altra volta sì illustre principio, nè sì bella entrata alla gloria, come questo.
Definiz: § VII. Ed altresì figuratam., si disse per Via, Modo, Destro, Comodità, o simili, di fare checchessia. –
Esempio: S. Ag. C. D. 8, 72: Li appartiene la cura delli suoi; però che a loro ha più agevole e più acconcia entrata di consigliare.
Esempio: Carell. Son. 9: I' son (parla la Grammatica) colei che, senza frodo, L'entrata mostro di vertù apparare.
Definiz: § VIII. Detto di combattenti o schermitori, vale Mossa innanzi per colpir l'avversario. –
Esempio: Tass. Gerus. 19, 12: Quel tenta aditi novi in ogni instante: Questi gli ha il ferro al volto ognor converso. Minaccia, e intento a proibirgli stassi Furtive entrate, e subiti trapassi.
Definiz: § IX. E per Il primo venir fuori, Il primo comparire, a fare, ad eseguire, una data azione. –
Esempio: Segn. B. Rettor. volg. 305: Prologo è una parte intera della tragedia, innanzi all'entrata del coro.
Esempio: Tass. Lett. 1, 155: Tra le parti quantitative de la tragedia, quella che si chiama prologo.... è la prima in ordine, ed è inanzi a l'entrata del coro.
Definiz: § X. Per similit., detto di cantanti o di sonatori, rispetto al punto della composizione musicale dal quale muove il loro canto. –
Esempio: Martin. G. B. Contrapp. 1, 185: Questa picciola pausa serve mirabilmente a dare un maggior risalto all'entrata del soprano sopra le parole Et sedebat.
Definiz: § XI. E figuratam., per Cominciamento, Principio. –
Esempio: Vill. G. 862: Passaro in Frisia di là da Olanda, onde il detto conte d'Analdo era signore, per retaggio, per sottomettere a sua signoria i Fresoni che non l'ubbidivano. Il quale della detta impresa ebbe lieta entrata,... ma riuscì con dolorosa fine.
Esempio: Forteguerr. Ricciard. 4, 26: Gran tempo vissi anch'io.... Trastullo e gioco di Fortuna e Amore; E su le prime giovanili entrate Mi fecero ambidue gran festa e onore.
Definiz: § XII. E per Introduzione, Avviamento, e simili; riferito a scrittura, ovvero a scienza o disciplina. –
Esempio: Dant. Vit. nuov. 107: Scrissi.... pigliando quello cominciamento di Geremia: Quomodo sedet sola civitas! E questo dico, acciocchè altri non si meravigli perchè io l'abbia allegato di sopra, quasi come entrata della nuova materia che appresso viene.
Esempio: Collaz. SS. PP. 145 t.: Questa è la prima entrata della dottrina attuale; però che tutta la fatica dello omo istà nella bocca sua, ed acciò che tu con attento cuore, e quasi colla bocca chiusa, ricevi le istituzioni e le sentenzie di tutti i padri.
Definiz: § XIII. E per Principio di sonata o pezzo musicale; Preludio. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 7: Or avemo detto del prolago e dell'orazione del santo Paternostro, ch'è altresì come una entrata di viuola. Oh Dio! chi sapesse bene tutta l'entrata e la canzone, com'elli vi troverebbe di buone notolette!
Definiz: § XIV. E in particolare si disse di mese, per Principio di esso; ed altresì per Prima metà: e spesso in correlazione con Uscita. –
Esempio: Fr. Bart. Sallust. 38: Trattarono insieme all'entrata di dicembre, e ordinarono che anzi calen di gennaio dovessono uccidere li consoli (il lat. ha circiter nonas decembres).
Esempio: Vill. M. 370: In questo anno MCCCLVI all'uscita del mese di settembre, e alquanti dì all'entrata d'ottobre, furono in Spagna grandissimi tremuoti.
Esempio: E Vill. M. 375: E all'entrata del mese di settembre si trovò più di XV mila armadure di ferro ben montate, e bene acconce al servigio del re.
Esempio: Bocc. Decam. 5, 168: Ora avvenne che venendo quasi all'entrata di maggio, essendo un bellissimo tempo, ec.
Esempio: Sacch. Op. div.: In ogni altra lettera s'intende all'entrata d'aprile, cioè al principio (così il Mss.).
Definiz: § XV. E per similit. detto di età dell'uomo. –
Esempio: Dant. Conv. 65: E io in quella (in quell'opera, cioè nella Vita Nuova) dinanzi all'entrata di mia gioventute parlai, e in questa (nel Convito) dipoi quella già trapassata.
Definiz: § XVI. Entrata figuratam., si riferisce ad ufficio, carica, dignità: e vale Il prenderne possesso, L'assumerlo; e propriamente con qualche solennità o cerimonia. Ed anche semplicemente Cominciamento, Principio. –
Esempio: Giannott. Op. 1, 27: Nè altra differenzia era dalla creazione della Signoria a quella di questi altri magistrati, se non che l'entrata della Signoria era pomposa e molto magnifica;... quella di questi altri Magistrati era molto più semplice.
Esempio: Deput. Decam. 132: I cittadini romani, nell'entrata de' loro sacerdozi, solevano ec.
Esempio: Dav. Tac. 1, 9: In Roma a rovina correvano al servire consoli, padri, cavalieri, i più illustri con più calca, e falsati visaggi, da non parere nè troppo lieti per la morte dell'uno, nè troppo tristi per l'entrata dell'altro principe.
Definiz: § XVII. Entrata vale anche Luogo, Parte, per cui s'entra; Ingresso. –
Esempio: Dant. Inf. 8: Venimmo in parte, dove il nocchier forte: Uscite, ci gridò, qui è l'entrata.
Esempio: E Dant. Purg. 9: Mi dimostraro Gli occhi suoi belli quell'entrata aperta.
Esempio: Simint. Ovid. Metam. 1, 170: Quella cittade [stigia] hae mille entrate, e le porti sono aperte d'ogne parte.
Esempio: E Simint. Ovid. Metam. 1, 173: Ino.... apparecchiavasi d'uscire della casa... Erinis assediò l'entrata.
Esempio: Uff. Cast. Fort. Fir. 3: Nel detto borgo dentro a la detta porta, ove fosse alcuna entrata o bocca, sì si faccia isteccato forte.
Esempio: E Uff. Cast. Fort. Fir. 10: Uno uscio come quello ch'è a l'entrata del cassero.
Esempio: Stef. March. Istor. 1, 7: Rimase il nome di Dardania nella fortezza della mastra entrata della città, ch'era grande abitazione con fortezza della terra.
Esempio: Uzzan. Prat. Merc. 211: Civitavecchia à porto, e à due entrate; la maggiore à poco fondo; all'entrata di verso scilocco à buono fondo e grande; e guardati allo entrare d'una secca, che viene di verso lo scoglio.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 233: D'uno vescovo che domandava licenza al papa di mettere dua corpi di due martiri in chiesa; rispuosegli che si mettessino nella entrata della chiesa; in altro luogo no.
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 274: I quali [torroni] coprano e difendano le porte ed entrate, siccome la figura.
Esempio: Ar. Orl. fur. 12, 90: Era non poco spazïoso il sasso,... Nè di luce diurna in tutto casso, Ben che I'entrata non ne dava molta.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 11, 200: L'entrata, non v'ha porta, e non si serra, Perchè girando il cardine non strida.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 2: Per l'entrata maggior (però che cento L'ampio albergo n'avea) passar costoro.
Esempio: E Tass. Gerus. 19, 44: I Franchi vincitori o son rispinti, O pur caggiono uccisi in su l'entrata.
Esempio: Sassett. Fr. Notiz. 22: L'altre due porte grande, che mettono in mezzo questa entrata, servono oggi con la loro stanza per botteghe.
Esempio: Gozz. Op. scelt. 2, 214: Dai due lati dell'uscio erano in piedi due statue.... Quella ch'era a destra dell'entrata, avea ec.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 65: Il convento era situato.... al di fuori, e in faccia all'entrata della terra.
Definiz: § XVIII. E in locuz. figur. –
Esempio: Petr. Rim. 1, 92: Fugge al vostro apparire angoscia e noia; E nel vostro partir tornano insieme: Ma perchè la memoria innamorata Chiude lor poi l'entrata, Di là non vanno dalle parti estreme.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 206: Al quale (all'uomo), quando sta di lunge, pare la entrata e la penitenzia strettissima come una fessura; ma quando s'approssima ad essa co la volontà, quello che prima li parea malagevile li pare agevile, e così la fessura li diventa porta; cioè la strettezza li pare largura. E questo è quanto al luogo unde s'entra; ma la porta che tiene chiusa questa intrata significa lo malo amore de le cose mondane, che ci tiene la entrata de la penitenzia, che non ci lassa intrare ad essa ed in essa.
Esempio: Tass. Gerus. 16, 50: Prendergli cerca allor la destra o 'l manto, Supplichevole in atto, ed ei s'arretra. Resiste e vince: e in lui trova impedita Amor l'entrata, il lacrimar l'uscita.
Definiz: § XIX. E riferito a luoghi aperti, come bosco, prato e simili. –
Esempio: Sannazz. Arcad. 77: Al quale [bosco] con lenti passi dal santo sacerdote guidati,... in un picciolo fonticello di viva acqua, che nella entrata di quello sorgea, ne lavammo le mani.
Esempio: Anguill. Ovid. Metam. 12, 106: Era [il prato] d'arbori grandi e d'arbuscelli.... ornato; Sola una entrata avea con poco muro; La spina intorno e 'l fosso il fea sicuro.
Definiz: § XX. E per Tratto onde si accede, si passa, si comunica, da un edifizio o luogo qualsiasi ad un altro, o dall'una all'altra parte, di esso; Passaggio, Comunicazione. –
Esempio: Bart. C. Archit. Albert. 298: Infra questi gradi si faranno, scompartite in volta, parte certe entrate per andar nella piazza, e parte certe scale per salire ad alto:... le quali entrate e scale saranno tante e tanto grandi, quanto parrà che ricerchi la grandezza del Teatro. Ma di queste entrate ne saranno sette principali, che saranno addiritte al centro ed espedite per tutto; ed ugualmente lontana l'una dall'altra: e di queste ancora ce ne sarà una più larga che l'altra, la quale verrà nel mezo del mezo cerchio, e la quale io chiamo entrata maestra; conciosia che per essa passa la via maestra; un'altra poi ne sarà nella testa del mezo cerchio da man ritta, ed un'altra nell'altra testa da mano stanca a ricontrole; ed infra queste poi e la entrata maestra saranno scompartite quattro altre entrate, due da ogni banda (il lat. ha itiones).
Esempio: Bard. G. Vill. Adr. 18: Vi aveva novanta piazze, tutte varie l'una dall'altra; e la maggior parte di esse da portici rigirate, le quali tutte per certe entrate si congiungevano.
Definiz: § XXI. E per Stanza dalla quale si accede alle altre della casa; Stanza d'ingresso. –
Esempio: Soder. Agric. 167: Hanno.... le case bene ordinate nel mezzo e nella loro più bella parte alcuni luoghi, nei quali rispondono e riescono tutti gli altri. Questi, nella parte di sotto, si chiamano volgarmente entrate, ed in quella di sopra, sale. Sono come luoghi pubblici, e l'entrate servono per luoghi ove stiano quelli che aspettano che il padrone esca di casa per salutarlo e per negoziare, e sono la prima parte che si offerisce oltre alle logge a chi entra in casa.
Definiz: § XXII. E per Apertura, Bocca, e simili; detto di cose materiali. –
Esempio: Biring. Pirotecn. Proem. 2 t.: Oltre a tal luogo dove avete destinato per l'entrata e principio de la cava, avete ec.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 89: Ogni forma di che cosa la sia, volendo empire el suo vacuo di bronzo o d'altro metallo, ha bisogno d'avere secondo la materia conveniente entrata.
Esempio: E Biring. Pirotecn. 93: Mettarete per una de le bocche uno castagnolo secco; e con la ponta toccando el fondo, passarete, spingendolo in diversi luochi, el diametro del forno, cercandolo alla spina a l'entrata de le fiamme e per li fianchi, se vi fusse pezzi di bronzo non fusi.
Esempio: Cellin. Pros. 177: Il qual [metallo] abbi passato quella prima furia, la qual saria stata causa talvolta a far pigliar vento all'entrata della tua forma.
Esempio: E Cellin. Pros. 188: Debbesi avvertire a fare alla detta volta (della fornace) dua entrate, sì come prima si disse, da mettere il bronzo.
Definiz: § XXIII. E per Il punto in cui un fiume, canale, o simili, seguitando il proprio corso, entra in uno spazio o luogo circoscritto. –
Esempio: Martin. F. Tratt. Archit. 197: Alle dette rive in più luoghi si facciano scale, per le quali sopra l'acqua discendere si possa. Dopo questo, all'entrata e uscita del fiume sia fatta una steccaia o chiusa di mura collegate di retti e traversi legni, sicchè l'acqua tra l'una e l'altra faccia pelago per tutta la lunghezza del fiume alla terra dentro; perchè, oltre all'ornato e fortezza della terra, sopra quello si possano fare mulini o altri edifizj utili e necessarj al compimento della città.
Definiz: § XXIV. Entrata prendesi comunemente a significare Ciò che ciascuno ritrae di frutto dal proprio patrimonio o di guadagno dall'opera propria; e per solito si ragguaglia allo spazio d'un anno. –
Esempio: Nov. ant. B. 16: Spendo più che io non ho d'entrata CC libbre di tornesi lo mese.
Esempio: Bocc. Decam. 2, 45: Il quale messo s'era in prestare a' Baroni sopra castella ed altre loro entrate.
Esempio: Mazz. Lett. 1, 13: Delle vostre ricchezze e entrate fare limosine con vostra mano.
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 483: Visse Franco delle sue entrate.
Esempio: Bern. Rim. burl. 1, 84: Perch'egli han grandi entrate e poche uscite.
Esempio: Guicc. Op. ined. 3, 221: Si propose.... una gravezza.... in grandissimo danno di coloro che avevano entrata di possessioni.
Esempio: E Guicc. Op. ined. 6, 29: La Corte è quasi tutta in bruno per la morte del Connestabile, che era il primo signore di Castiglia, e aveva di entrata più che settantamila dupli.
Esempio: E Guicc. Stor. 3, 270: Avendo, con.... fare vive in qualunque modo l'entrate sue,... accumulato.... grandissima quantità di danari.
Esempio: Cecch. Comm. ined. 263: Scacchia mio, in fatti e' non si può più vivere. S. Sì, per chi ha assai brigata e piccola, E senz'entrate e con guadagni deboli, Com'io.
Esempio: Tass. Dial. 1, 381: Dee il padre di famiglia, che la sua facoltà desidera di conservare, saper minutamente la quantità e la qualità de l'entrate sue, ed anco de le spese ch'egli per sostener onorevolmente la sua famiglia è costretto di fare; ed agguagliando le ragioni de le rendite con quella de le spese, fare in modo che sempre la spesa sia minore, ed abbia quella proporzion con l'entrata, c'ha il quattro con l'otto, o almeno co 'l sei.
Esempio: Red. Lett. 3, 183: Una di queste religiose privando volontariamente sè medesima di ogni suo comodo temporale, e d'ogni sua entrata, fa la elemosina di scudi secento.
Esempio: Guadagn. Poes. 1, 326: Sicchè dentro l'annata È maggiore l'uscita dell'entrata.
Esempio: Capp. Econ. 397: Le suggestioni del moderno lusso esauriscono l'entrate.
Definiz: § XXV. Per similit. –
Esempio: Manz. Prom. Spos. 616: Per propagare e mantenere la pestilenza, divenuta per essi un'entrata, un regno, una festa.
Definiz: § XXVI. E per Ciò che lo Stato, il Comune, il Principe, ritrae dalle imposizioni, tributi, gabelle. Ed altresì Rendita del patrimonio d'una pubblica istituzione od ente morale. –
Esempio: Vill. G. 755: Il Comune di Firenze di sue rendite assise ha picciola entrata, come si potrà vedere, ma reggevasi in que' tempi per entrata di gabelle.
Esempio: E Vill. G. 809: E recò a sè tutte le gabelle, che montavano l'anno più di 200 mila fiorini d'oro, sanza l'altre entrate e graveze.
Esempio: Guicc. Op. ined. 6, 105: L'acquisto è stato bello; non per l'entrata, che intendo non passa cinquanta mila ducati l'anno, ma per la conformità che ha con quest'altri Regni.
Esempio: Nard. Liv. Dec. 106 t.: Mediante tal legge, s'accresceva assai l'entrata al Comune, che n'aveva allor bisogno.
Esempio: Albizz. L. Ragion. 11: A questo passaggio verrebbero a concorrere i sigg. Lucchesi, e partecipar delle spese, e così dell'entrate che si caverebbero dai passeggieri che volessero il comodo di quel transito.
Esempio: Bott. Stor. Amer. 1, 56: L'entrata pubblica si risentì grandemente a questa novità, essendochè le gabelle.... andarono soggette a grandissima diminuzione.
Esempio: Manz. Prom. Spos. 419: Alla biblioteca unì (Federigo Borromeo, all'Ambrosiana) un collegio di dottori (furon nove, e pensionati da lui fin che visse; dopo, non bastando a quella spesa l'entrate ordinarie, furon ristretti a due); e il loro ufizio era, ec.
Esempio: Capp. Longob. 119: Ma donde provenivano quelle entrate che fossero sufficienti alle spese comunali, e come si raccoglievano? Quali uomini le amministravano?
Esempio: E Capp. Econ. 350: Descrisse accuratamente le entrate e le spese della Repubblica.
Definiz: § XXVII. Quindi Libro d'entrata vale Quello dove si notano i proventi e guadagni che costituiscono l'entrata; e Libro d'entrata e d'uscita, Ragione d'entrata e d'uscita, Conto d'entrata e d'uscita, Dimostrazione, o simili, d'entrata e d'uscita; il Libro, i Conti, e simili, dove sono registrate le respettive partite de' proventi o guadagni e delle spese. –
Esempio: Fr. Giord. Pred. ined. 79: Egli è usanza dei mercatanti, che quando vogliono vedere loro ragioni d'entrata e d'uscita, che recano in somma tutta l'entrata e l'uscita per sè.
Esempio: Brev. Oraf. Sen. 7: Ne la detta cassetta stia el Breve, e 'l livro d'entrate e d'escite e de' richiami.
Esempio: Stat. Part. Guelf. 18: E catuni due mesi.... leggere tutte entrate ed uscite le quali al tempo di quelli Capitani avrà avuto;... e la somma di cotale entrate ed uscite scrivere, e per lo notaio de la detta Parte scrivere fare, nel libro de l'entrata e de l'uscita del detto notaio.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. 10: Fare inventario di tutte le cose della Compagnia, le quali saranno loro rassegnate, per li vecchi camarlinghi, nel libro dell'entrata e dell'uscita.
Esempio: Varch. Sen. Benef. 279: O meschino, se alcuno si diletta di vedere un gran libro delle sue entrate, e avere infinito terreno per farlo lavorare da schiavi ec.
Esempio: Not. Malm. 2, 552: I cassieri, ed ogni altro che tenga libri d'entrata e uscita, mettono a entrata quando ànno ricevuto il denaro: e da questo noi intendiamo: tien per certo o ha già per ricevuta quella tal cosa.
Esempio: Legg. Tosc. 10, 206: E volendo Sua Altezza Reale che il Commissario alla fine di ogni anno li presenti le dimostrazioni dell'entrata ed uscita, e dello stato attivo e passivo di quel patrimonio, tali dimostrazioni dovranno prima passarsi alla Congregazione.
Esempio: Lam. Ant. tosc. 1, LXX: Il medesimo vescovo rivedde la ragione dell'entrata e uscita ai Camarlinghi da lui posti in quel monastero (di S. Miniato).
Definiz: § XXVIII. Figuratam. e in locuz. figur. –
Esempio: Benciv. Esp. Patern. volg. 50: Dee [il peccatore].... riguardare tutte sue difalte delle quali elli dee rendere conto e ragione a Dio, e a suo prelato, cioè a suo confessore, e dee pensare a sè altresì siccome quelli ch'è sindacato e al giorno terminato che dee rendere suo conto, e sue entrate e uscite, dinanzi a suo Signore.
Esempio: Fr. Gid. Espos. Vang. volg. 63: Il tempo del sonno iscrivilo al libro delle spese perdute; ma quello della vigilia è iscritto nel libro della entrata a guadagno.
Esempio: Cavalc. Discipl. Spir. 27 var.: Quanto più crescono i doni [di Dio], tanto più cresce il debito.... È adunque stolta cosa riputarsi a entrata e credito quello che è debito, e gloriarsi di quello che è da temere.
Definiz: § XXIX. E per Assegnamento, Ragione o Titolo di credito, Provvisione, Prebenda, e simili. –
Esempio: Imit. Crist. 7: Di' a me, al presente, ove sono que' signori e maestri li quali tu bene conoscesti mentre che vivevano e fiorivano negli studj? Già altri posseggono le loro entrate: e non so se questi tali si ricordano di loro.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 267: Non si sa se.... e' Viniziani lo hanno ricerco (il Generale degli Umiliati), o se lui si è offerto per gratuirsi e' Viniziani, avendo detto frate l'entrate sua in su el dominio loro.
Esempio: Varch. Stor. 2, 173: Si crearono pur nel Consiglio grande quaranta uomini a dover prestare mille fiorini d'oro per ciascuno, e quaranta a prestarne solamente cinquecento con assegnamento del camarlingo de' Contratti e del ritratto delle vendite de' beni dell'Arti; le quali entrate perciocchè erano prima ad altri creditori assegnate, si chiamavano, come poi furono, assegnamenti in aria.
Esempio: Mellin. Ricord. 53: I quali egli tenne (il duca Cosimo, due figliuoli naturali del duca Alessandro) e allevò appresso di sè, come suoi, dando al sig. Giulio entrate e provvisioni, quanto bastarono a farlo rilucere e conoscere per chi egli era.
Esempio: Segner. Guerr. Fiandr. volg. 43: Ora perchè il Bossù.... aveva amministrato il comando universal dell'esercito,... ed allora con titolo di maggiorduomo governava la corte dell'Arciduca, parve all'Oranges la sua morte opportuna per allettare a sè altri con le proferte e dell'entrate e degli onori di lui.
Definiz: § XXX. E in particolare detto di podere, Ciò che questo frutta o rende in derrate; e per le Derrate stesse. –
Esempio: Cellin. Vit. 479: Il qual podere io non lo volsi vedere, perchè.... egli me lo vendeva per entrata; la quale il detto mi aveva dato in nota di tante moggia di grano, e di vino, olio e biade e marroni, e vantaggi; i quali io facevo il mio conto, che al tempo che noi eravamo, le dette robe valevano molto più di cento scudi d'oro in oro, ed io gli davo secento cinquanta scudi, contando le gabelle.
Esempio: Soder. Agric. 155: Due sorte di fabbriche si richieggono nelle ville, l'una per abitazione del padrone e della sua famiglia, l'altra per governare e custodire l'entrate di essa, e gli animali.
Esempio: E Soder. Agric. appr.: I coperti per le case di villa si faranno avendo rispetto all'entrate ed agli animali.
Esempio: E Soder. Agric. 156: Si riguarderà ad allogare con comodezza gli uomini all'uso della villa applicati, gli animali, l'entrate, e gl'istrumenti villerecci.
Definiz: § XXXI. E per Frutto, Utile, che si ricava dalla vendita o dal commercio di checchessia. –
Esempio: Domen. Plin. 423: Questo sterpo (il citiso) fu trovato nell'isola di Citno, e di là fu trasferito in tutte l'isole Ciclade, poi nelle città greche, per la grande entrata del cacio; per la qual cosa molto mi maraviglio ch'e' sia così raro in Italia.
Definiz: § XXXII. Term. di Marina. Entrata della vela si disse L'altezza della prima porzione di essa vela. –
Esempio: Cresc. B. Naut. Medit. 41: Il primo ferzo che si taglia, è quello più picciolo e più vicino all'angolo che si lega al carro della antenna: ha d'esser questo ferzo alto da palmi 8 ½, fin a 9 nella parte verso l'angolo; e questa altezza si chiama l'entrata, perchè in questo modo verrà il ferzo del filo, che è il più lungo di tutti, e che si lega alla cima della penna, a esser alto da 57 cubiti in circa. L'altra tela che seguita dal ferzo dell'entrata fin all'angolo della vela, ove comincia il cratillo da basso legato al carro, si fa di cannavaccio.
Definiz: § XXXIII. Bene entrata, vale Contribuzione che si paghi nell'atto di entrare, od essere ammesso, in alcuna compagnia o società. –
Esempio: Firenz. Pros. 2, 137: Cacciò quivi nel mezzo duemila ducati, e soggiunse: questi sieno per mancia, anzi per la bene entrata del vostro collegio, al quale io mi offerisco del continovo per fidissima guida: le quali offerte quando voi non recusiate, io vi prometto che ec.
Definiz: § XXXIV. Nella prima entrata, posto assolutam., vale Appena entrato od entrati, Nell'atto che uno entra. –
Esempio: Bocc. Decam. 3, 23: Fattosi aprire un giardino che di costa era al palagio, in quello che tutto era dattorno murato, se n'entrarono; e parendo loro nella prima entrata di maravigliosa bellezza tutto insieme, più attentamente le parti di quello cominciarono a riguardare.
Definiz: § XXXV. Avere l'entrata ad alcuno, vale Essere ammesso alla presenza di quello. –
Esempio: Bocc. Lett. 60: Io mi ricordo, spesse volte, e molto più agevolmente, e a Sommo Pontefice e a Carlo Cesare e a molti principi del mondo avere avuta l'entrata.
Esempio: Machiav. Disc. 319: Quando pure ei fossero tanto felici che mancassero di questo accusatore, sono nella esecuzione attorniati da tale difficultà, per non aver l'entrata facile al principe, ch'egli è impossibile che, ec.
Definiz: § XXXVI. Dare l'entrata ad alcuno, vale Concedergli l'ingresso, Farlo entrare, od anche Lasciarlo entrare; e Togliere ad alcuno l'entrata, vale Vietargli l'ingresso, Non lasciarlo entrare: e riferiscesi a luoghi guardati militarmente. –
Esempio: Comp. Din. Cron. DL. 186: Per la porta, che noi gli demo in guardia, diè l'entrata a Gherarduccio Buondelmonti, che avea bando, accompagnato con molti altri sbanditi.
Esempio: Vill. G. 475: Stando a sicurtà con mala guardia, que' che v'eran entro (al castello), rivolti, diedero l'entrata a' Pazi e Ubertini.
Esempio: E Vill. G. 610: E per genti della terra ch'erano al tradimento, fu data loro l'entrata, o corsono e rubarono la terra.
Esempio: Vill. M. 547: Tenendo quello di Bologna il castello della Sambuca, ch'era del contado di Pistoia, ed era la chiave di dare l'entrata e l'uscita per li paesi.
Esempio: Pucc. A. Guerr. Pis. 1, 21: Il franco Capitan sanza dimoro Intorno intorno a Pecciole s'affolta, Guardando notte e dì perch'a costoro, Ed ad ogni altro sia l'entrata tolta.
Esempio: E Pucc. A. Guerr. Pis. 2, 11: Presono il castellano, o dier l'entrata.
Definiz: § XXXVII. Essere ad entrata, Stare ad entrata, Andare ad entrata, Venire, ad entrata, detto di beni, somme, o simili, vale Esser computato, o Risultare, siccome provento o guadagno. –
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 193: E a Giampaulo dà briga nel ritorno di costoro assai cose, ma soprattutto la restituzione de' beni, che sono ad entrata per 4 mila di questi fiorini.
Esempio: E Machiav. Leg. Comm. 3, 195: Riaranno le loro possessioni detti fuoriusciti, che sono di valuta ad entrata.... per 4 mila di questi fiorini.
Esempio: Legg. Tosc. 1, 219: Per suo salario se gli assegnerà scudi 200,... e di più la participazione del solito dritto per lira di quelle somme che per sua diligenza si riscuoteranno ed anderanno ad entrata.
Esempio: Magal. Lett. scient. 194: Guardate i libri delle vostre dogane: vedete quello che viene a entrata, degl'incensi che spedite per Anzio o per Brindis per commissione di mercanti idolatri: vedete quello che spedite per le medesime piazze per commissione di mercanti cristiani; e sommate.
Definiz: § XXXVIII. Fare l'entrata, vale Entrare con solennità, con pompa, con straordinario apparato, in un luogo; e più particolarmente dicesi di principe, o personaggio ragguardevole, che entri in una città. –
Esempio: Vespas. Vit. Uom. ill. 375: Nell'entrata che fece messer Piero in Firenze, gli vennono incontro tutti gli uomini di condizione della città.
Esempio: Machiav. Leg. Comm. 3, 163: El Papa ha fatto oggi l'entrata qui in Viterbo pontificalmente.
Esempio: Varch. Stor. 2, 176: Fece (l'Imperatore) l'entrata a' cinque giorni di novembre in Bologna, dove fu dal Pontefice ricevuto ec.
Esempio: Cellin. Vit. 486: In questo tempo il Duca se n'andò a fare l'entrata a Siena.
Esempio: Parut. Perfez. Vit. polit. 1, 39: Entrò due giorni appresso il Suriano, il quale essendosi da loco vicino dipartito, fece l'entrata la mattina assai per tempo.
Esempio: Bentiv. G. Nunz. 1, 17: Io feci la mia entrata pubblica [in Parigi] il sabato passato.
Esempio: Segner. Pred. 506: Pervenuti alla porta della città (gli Ebrei alla città di Gerusalemme), quivi si congregavano in una turma, e prorompendo ad un tratto concordemente in un dirottissimo pianto, chi picchiandosi il petto, chi svellendosi i crini, chi percuotendosi il volto, faceano insieme là dentro la mesta entrata.
Definiz: § XXXIX. E detto di magistrati, o di dignità ecclesiastiche, per Prender solennemente possesso del loro ufficio. –
Esempio: Giannott. Op. 1, 29: Quando gli altri magistrati, come i Dieci, i Nove, gli Otto e gli altri, facevano l'entrata loro, venivano dinanzi alla Signoria, e da quella prendevano l'autorità.
Esempio: Borgh. V. Disc. 2, 585: Fu con molta sodisfazione della città ricevuto il nuovo pastore frate Iacopo da Perugia, e fece l'entrata solenne a gli 8 di luglio 1286.
Definiz: § XL. Mettere a entrata, Porre a entrata, Scrivere, a entrata, vale Registrare fra le rendite e fra' guadagni: ed anche si disse Scrivere entrata di checchessia. –
Esempio: Cap. Comp. Orsam. 1, 6 var.: E' denari e 'l prezzo che se n'avrà, si mettano ad entrata con quelli de le casse.
Esempio: Cap. Comp. Discipl. 11 t.: E debbia [il camerlingo] scrivere entrata e uscita di ciò che le perverrà alle mani, e da cui e quanto.
Esempio: Stat. Art. Por S. Mar. 2, 28: Il rettore abbia avere uno per cento di tutto quello arà fatto mettere a entrata al camarlingo.
Esempio: Varch. Stor. 1, 300: Essi avevano ad avere un soldo per lira di tutto quello che mettere ad entrata facessero.
Esempio: Instr. Cancell. 6, 289: A entrata pongasi nel primo luogo il resto del debito del vecchio camarlingo.
Esempio: Legg. Band. C. 10, 355: Chi si trovasse aver mancato di tale osservanza, s'intenda incorso nel pregiudizio.... di pagare l'intere gabelle, con soldi due di più per lira, quali si aspettino al doganiere poi che arà fatto mettere a entrata le gabelle.
Esempio: Not. Malm. 2, 552: I cassieri, ed ogni altro che tenga libri d'entrata o uscita, mettono a entrata, quando ànno ricevuto il denaro.
Esempio: Magal. Mend. abol. trad. 27: Fu fatta la prima cerca, che riuscì assai copiosa, e consegnata nelle mani del cassiere, fu messa a entrata.
Definiz: § XLI. E figuratam., Mettere a entrata una cosa, dicesi familiarmente e scherzevolmente per Tenersela, Averla, per conseguita, per ricevuta, ovvero per sicura, per certa, per avvenuta. –
Esempio: Urban. 57: Speravano aver fra loro una parte di detti danari; la qual cosa dal pensier di Gherardo era molto lontana, perciocchè esso, come proprio, l'avea di già messo a entrata.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 223: Costoro tutti di concordia mandarono per lo loro consorto che già s'avea messo a entrata la vigna, e riprendonlo del fatto, e brievemente liberarono la vigna dalle mani di Faraone.
Esempio: Rep. Fir. Diec. Bal. 8, 12: Noi di qui vi manderemo alcuni altri, in modo che mettiamo a entrata questa recuperazione (della Castellina).
Esempio: E Rep. Fir. Diec. Bal. 8, 16 t.: Stimiamo che.... si vedessino [i nemici] al sicuro del Monte a Santo Sovino, perchè erono in luogo con quelli uomini, che mettevono a entrata quella terra per loro.
Esempio: Carlett. Viagg. 2, 255: Il Re,... avendo di già messo a entrata la roba per sua, si adirò.
Definiz: § XLII. E pure scherzevolmente e ironicam., riferito a cosa dannosa o pericolosa. –
Esempio: Lipp. Malm. 7, 21: Intanto si conduce (nuotando) fra le ruote, Che fan, girando, macinare il grano; Ben sen'avvede, e già mette a entrata Di macinarsi e fare una stiacciata.
Esempio: Not. Malm. 2, 552: Già mette a entrata Di macinarsi.... Già tien per certo d'avere a restare infranto dalle ruote del mulino.
Esempio: Fag. Rim. 5, 187: Nè gl'importa.... Uno smacco ed un affronto: Tutto ciò non pone in conto, Tutto succia, e mette a entrata.
Definiz: § XLIII. E semplicemente per Avere, Tenere, per fermo, Credere. –
Esempio: Allegr. Lett. ser Poi 9: Mettete a entrata, che ogni e qualunque volta che io mi penso di far cosa che abbia del comprendonico, mi serva dell'opere sue.